Perché la normativa italiana sulla circolazione internazionale delle opere d’arte e dei beni culturali dovrebbe cambiare?

Basta dare un’occhiata al quadro normativo sui beni culturali di Paesi vicini (Francia) o con un alto livello di protezione del patrimonio culturale (Regno Unito) per rendersi conto che la distinzione tra Paesi “mercato” e Paesi “fonte” è diventata obsoleta, soprattutto se applicata all’arte moderna e contemporanea.

Uno dei motivi per cui l’arte italiana è poco presente nei musei internazionali è che la sua circolazione è ostacolata da una burocrazia farraginosa e obsoleta.

Il nostro partner Giuseppe Calabi, con il contributo dell’Associate Nicolò Rossetti, ha realizzato un’analisi di diritto comparato pubblicata sul numero di marzo 2023 de Il Giornale dell’Arte.

Buona lettura!

 

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